Arte, tradizioni e artigianato

San Vito: dalla preistoria ad oggi

San Vito sorge nel sud della Sardegna, in parte sud-orientale chiamata Sarrabus, regione nota per la sua valenza geografica e paesaggistica, tant'è che viene anche definita un'isola nell'isola della Sardegna.

Tutta la regione era abitata sin dalla preistoria e lo stesso vale anche per il paese di San Vito presso il quale sono state rinvenute tracce di popolazioni preistoriche: dell'insediamento, però, non se ne conosce l'estensione perché non è mai stato oggetto di scavo, ma gli studiosi sono riusciti ad ascriverlo al periodo del Neolitico finale, in un ambito culturale pre-nuragico.

Per i centri del Sarrabus il periodo storico deputato a garantire una qualificata e forte veridicità dei dati storici a noi pervenuti è quello che va dal 1300 sino alla fine del 1800, quindi per un arco temporale di circa 600 anni.

In questo periodo, assai significativo fu l'assetto amministrativo del territorio nel corso del Quattrocento, in quanto anche San Vito, che rientrava in un più ampio disegno di ristrutturazione socio-economica, subisce radicali mutamenti, in primo luogo la ripartizione in feudi finalizzati a ricompensare i nobili catalani che avevano partecipato alla conquista. Il piano è, però, ostacolato dalla resistenza opposta dai feudatari presenti prima della conquista (i Doria e i Malaspina) e dal giudicato di Arborea, unico regno autoctono sardo sopravvissuto fino al 1410.

Con tale presa di posizione si interrompe il filo diretto che congiungeva la Sardegna alla penisola italiana e, pur non scomparendo del tutto i prodotti toscani e liguri, le correnti di traffico tra Catalogna e Sardegna determinano il configurarsi di nuovi assetti socio-culturali, che lo portarono poi alla riapertura nei confronti dell'Italia.

San Vito ottiene così quei connotati ancora oggi tangibili.

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